Associazione ciechi ipovedenti retinopatici sardi
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3 novembre 2010
PER UNA NUOVA QUALITA’ DEI PROGETTI PERSONALIZZATI
La Giunta regionale della Sardegna nella seduta del 18/10/2010 ha approvato la delibera N. 34/30, che modifica i criteri di attribuzione del finanziamento per le persone con disabilità grave previsti dalla Legge 162/1998.
Secondo questa delibera i Piani Personalizzati di sostegno in favore delle persone con grave disabilità devono essere predisposti attraverso la compilazione di apposite schede, di cui una a cura del medico di famiglia e una dell'Assistente Sociale.
In primo luogo è adempimento alquanto superfluo l'affidamento al Medico di Medicina Generale la compilazione della scheda sanitaria “scheda salute”, in quanto determinate patologie richiedono una valutazione specialistica. Inoltre la compilazione della scheda non rientra tra le prestazioni gratuite dovute dal medico di famiglia che potrebbe richiedere un compenso.
Precisiamo: chi ha diritto per Legge a presentare domanda per fruire dei fondi della 162 sono i disabili gravi, come prevede la Legge 104/92, che tali sono stati riconosciuti da apposite Commissioni Mediche. E allora che senso ha compilare ulteriori schede sanitarie e attribuire punteggi diversificati a persone il cui stato di disabilità grave è già stato riconosciuto? E ancora, che senso ha dividere per fasce di età i disabili? Tutte le persone con disabilità abbisognano di assistenza adeguata per condurre una vita dignitosa. Allora perchè chi ha superato i 65 anni ha meno problemi e meno diritti di una persona di età inferiore? Devono forse gli ultra sessantacinquenni rivolgersi a strutture extrafamiliari?
Ma non si dovrebbe favorire la permanenza del disabile in famiglia?
La Giunta Regionale dopo aver fortemente ridimensionato il fondo per la non autosufficienza introduce lo strumento delle graduatorie regionali per arginare il crescente e incontrollato numero delle richieste di contributo. In questo modo, esauriti i fondi previsti si metterebbero in competizione i disabili per la suddivisione delle risorse residue e/o usufruire di servizi alternativi. Quali siano questi servizi risulta davvero difficile da capire data la loro inesistenza e la cronica carenza di finanziamenti ai Comuni per la loro attivazione.
L'altra decisione inaccettabile introdotta da questa delibera è che i disabili richiedenti dovranno autocertificare eventuali indennità di accompagnamento, assegni di invalidità ecc. che, per legge non costituiscono reddito e pertanto non sono sottoposti al regime fiscale. L’adempimento risulta ingiustificato considerato che il reddito utile alla graduatoria è quello derivante dalla certificazione ISEE.
È necessario contrastare queste scelte che penalizzano i più deboli. Mobilitiamoci per chiedere alla Giunta Regionale di riconsiderare la Delibera e concordare criteri coerenti ed efficaci con le Associazioni rappresentative dei disabili.
Le Associazioni aderenti alla FISH-Sardegna onlus