Associazione ciechi ipovedenti retinopatici sardi
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14 gennaio 2010
Con Delibera del 16 dicembre 2009, n. 55/33, la Giunta regionale, anticipando la finanziaria 2010
successivamente approvata dal Consiglio regionale, ha aumentato il Fondo regionale per la non autosufficienza
con uno stanziamento aggiuntivo di circa 32 milioni di euro.
Contestualmente, nella stessa delibera, la Giunta è intervenuta apportando modifiche ai Piani personalizzati in
favore delle persone in situazione di handicap grave (L. 162/1998) ed ha previsto una riduzione di mille euro
per ogni progetto finanziato.
Lo stanziamento aggiuntivo, previsto dalla Regione Sardegna per il 2010, incrementa il Fondo per la non
autosufficienza fino a €. 149 milioni, di cui ai progetti personalizzati (disabilità grave e progetti 162) sono
destinati €.50 milioni
La Giunta regionale, su proposta dell’Assessore regionale alla sanità, ha deliberato, pertanto, di assicurare la
continuità dei progetti finanziati negli anni precedenti e, allo stesso tempo, ha deciso di estendere il
finanziamento ai nuovi progetti.
La situazione creatasi e la delicatezza della decisione avrebbe dovuto indurre una consultazione delle
associazioni delle persone con disabilità sia per verificare le ricadute e sia per affrontare il riesame
dell’esperienza fin qui condotta.
Appare importante sottolineare che la riduzione indiscriminata, per mancanza delle necessarie specificazioni
individuali, è destinata ad aumentare le disparità di trattamento e per i progetti con contributo medio basso si
profila l’impossibilità di disporre delle risorse minime sufficienti per l’erogazione delle prestazioni
programmate.
La decisione adottata dalla Giunta regionale è destinata, pertanto, a mantenere, a contributo ridotto, la
situazione preesistente, appesantita dall’aumento incontrollato delle nuove richieste di contributo.
Il duplice intervento, per il 2010, di sostegno generalizzato per le vecchie e nuove richieste assume quindi un
carattere dilatorio perché viene adottato senza affrontare le crescenti distorsioni se non addirittura di
approssimata valutazione effettuata con le apposite schede contenute nei progetti personalizzati.
Gli strumenti, fin qui adottati nella definizione dei singoli progetti, risentono dell’esperienza decennale e ora
devono fare i conti con una utenza centuplicata, molto più diversificata e con percorsi che coinvolgono tutti gli
attori protagonisti dei progetti personalizzati.( si rammenta che da 220 nel 2001 si è passati agli attuali 28.351
domande)
La Fish-Sardegna, da alcuni anni, propone l’esigenza di un attento e approfondito monitoraggio dei risultati e
dell’impatto sociale dei progetti personalizzati per definire nuovi criteri di valutazione, di accesso e di
precisazione delle diverse prestazioni.
Occorre, a questo fine, che venga ricostituita la specifica commissione assessoriale per mettere a confronto le
iniziative e le soluzioni utili al perseguimento della finalità della legge 162/98.
Occorre, inoltre, coinvolgere e responsabilizzare non solo e soltanto le persone disabili e le loro famiglie ma
anche gli enti locali, le operatrici sociali comunali e le figure professionali impegnate nell’erogazione delle
prestazioni. Ulteriori ritardi e indecisioni, oltre che indurre l’uso improprio dei requisiti di accesso e l’aumento
incontrollato degli oneri finanziari, rischiano di appesantire una situazione di disagio e di incertezza che
rende precaria la progettazione delle attività finalizzate a sviluppare e consolidare i livelli di autonomia
personale e di alleggerimento del carico familiare.
Auspichiamo, pertanto, che l’Assessore regionale si faccia carico della nostra richiesta consentendo un
confronto proficuo finalizzato alla razionalizzazione degli interventi , alla qualificazione e all’efficacia delle
prestazioni.