Associazione ciechi ipovedenti retinopatici sardi
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23 novembre 2010
Alla c.a.
dell’Assessore regionale all’Igiene, Sanità e Assistenza Sociale Antonello Liori
del Sindaco di Nuoro Alessandro Bianchi
e degli Assessori Provinciale e Comunale ai Servizi Sociali Giuseppe Dessena e Mario Angioi
Loro Sedi
Oggetto: Lettera aperta sull’applicazione della L. 162/98 - Delibera 34/30 RAS per il 2011
Gent. Sig. Sindaco, Gent. Assessore,
come si sta verificando in varie altre realtà territoriali della Sardegna, anche le persone con disabilità di Nuoro, le loro famiglie e le associazioni che le rappresentano, manifestano tutto il proprio malessere, grande preoccupazione e contrarietà rispetto alle modifiche apportate ai criteri di valutazione e agli adempimenti previsti per la presentazione dei piani personalizzati della 162/98.
Questa fondamentale legge in favore della Vita Indipendente della persona con riconosciuto stato di gravità dell’handicap costituisce un intervento importante per tanti cittadini che altrimenti verrebbero abbandonati a se stessi e senza alcuna assistenza.
Rispetto ai precedenti anni infatti, con la Delibera regionale 34/30 del 18 ottobre 2010, si confermano e s’introducono particolari scelte, a nostro avviso, assai lesive dei diritti delle persone con disabilità, fortemente penalizzate, come ad esempio, se ultra sessantacinquenni e se in un’età compresa dai 0-3 anni.
Tutte le domande, al di là dell’età, devono essere corredate da una dichiarazione sull’ammontare di provvidenze economiche quali pensione d’invalidità, indennità di accompagnamento e/o assegno di frequenza od altro analogo emolumento.
Sono benefici di cui, per la prima volta da quando é in vigore la L. 162, illecitamente appunto viene richiesta denuncia, dovendo essere noto a tutti che, per legge, non costituiscono reddito, trattandosi di benefici assistenziali, definiti “Redditi esenti”, così come previsto dall’art. 3 DPR 917/86.
Paradossale risulta quindi non solo la richiesta di indicare in allegato le voci suddette ma anche la cifra corrispondente che, essendo uguale per tutti in tutto il territorio nazionale, dovrebbe anch'essa essere nota agli addetti ai lavori (valga per tutte la voce "Indennità di accompagnamento").
Non rientrando pertanto tali emolumenti nel computo dell'ISEE dovuto, si ritiene la richiesta della Regione Autonoma Sardegna lesiva della Privacy della persona con disabilità, nonché indecifrabile l’obiettivo che si intende perseguire.
Si ritiene forse che con i progetti personalizzati della 162 si possa indebitamente procedere a delle classificazioni e a tagli sulla base di parametri esclusi dalla legge?
Tagli che avverranno peraltro a partire da una bassissima soglia, di soli 8000 euro, decurtando inoltre drasticamente di oltre il cinquanta per cento fasce di reddito di poco superiori a quella minima soglia!
Ancor più paradossalmente poi, se si benefìcia di permessi lavorativi - sempre in base alla Legge 104 - si dovrebbe ulteriormente essere penalizzati!
Pare dunque che quanto con una mano viene dato, con l’altra venga tolto!
In questa logica dei tagli infatti, un lavoratore disabile, che per la L. 104 può assentarsi dal lavoro usufruendo di un determinato numero di ore, non potrà poi scegliere in quelle stesse ore di farsi assistere perché già “agevolato”? Resterà dunque solo in casa senza risposte ai suoi bisogni?
Non si pensa che se un familiare si assenta dall’ufficio con permessi autorizzati, spesso fra i mugugni dei colleghi, può assistere il proprio congiunto in stato di gravità svolgendo le mille incombenze che, nella quotidianità, si assommano alla necessità di non poter lasciare senza assistenza la persona, ancorché poter svolgere in due, compiti che da solo l'assistente non potrebbe?
Proprio fra le ultime incombenze burocratiche, poste a carico dei richiedenti i benefici della 162, da quest’anno, oltre alla presentazione del proprio ISEE, occorre recarsi in Comune, facendo la relativa fila, non solo per il ritiro dei nuovi moduli, ma anche per prendere appuntamento con gli assistenti sociali per la redazione del piano, vista l'impossibilità di raggiungerli telefonicamente, a causa della enorme mole di lavoro che, in tempi ridottissimi, é caduta loro addosso!
Tempi ridottissimi anche per i medici di base ai quali, per la prima volta quest'anno, compete la compilazione della Scheda Salute per la quale, anche se percepissero un compenso per l’aggravio di lavoro richiestogli, potrebbero, per mancanza di tempo, rispondere frettolosamente e con facili generalizzazioni alle tante domande che riguardano la capacità di autonomia nello svolgimento delle tante azioni ed attività della vita quotidiana dei loro pazienti con disabilità grave, evitando per questo di coinvolgerli direttamente e personalmente.
In questo modo penalizzando ulteriormente un'utenza per la quale la L. 162 ha previsto la finalità di conoscerne i limiti e i bisogni individuali per garantirne quanto più possibile una vita indipendente. Cosa alquanto difficile senza il loro adeguato coinvolgimento!
Dopo tanti adempimenti si potrà quindi finalmente redigere con l’assistente sociale il proprio progetto, consegnando in aggiunta ai predetti documenti un’ulteriore autocertificazione con il rendiconto delle succitate provvidenze economiche.
Dopo aver dunque atteso per tutta l’estate di sapere quando e come presentare i piani, non sapendo intanto letteralmente “di che morte morire”, improvvisamente ci si è ritrovati in poche settimane a doversi precipitare a presentare le proprie richieste di progetto, con la prospettiva che tanta fatica e tanto disagio approderanno ad un congruo finanziamento?
Viste le sforbiciate in atto pare di no: da 116 milioni di euro stanziati lo scorso anno infatti la Regione ne rende ora disponibili 91, che se non sufficienti - com’è prevedibile - per tutte le domande dell’annualità in corso, porteranno a stilare un’apposita graduatoria per aggiudicarsi i finanziamenti in cassa, determinando così una sorta di vera e propria guerra tra poveri…
O forse in tanti rinunceranno a far domanda, pur avendone diritto, perché scoraggiati, sfiduciati e frustrati per il complicato iter ad ostacoli fin qui descritto?
In ragione di tutto quanto fin qui esposto, si chiede pertanto che i Comuni compreso il nostro, facciano la loro parte, sostenendo fianco a fianco le ragioni dei disabili e le loro battaglie, in nome non d’un mero assistenzialismo ma a baluardo dei loro diritti, appellandoci in tal senso oltre che all’art. 3 della Costituzione sull’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, anche alla Convenzione Onu per i Diritti delle Persone con Disabilità e più in particolare all’art. 19 concernente la Vita Indipendente e l’inclusione nella società.
Altresì si chiede che la Regione trattando con le associazioni e dunque coinvolgendole fino in fondo, faccia i dovuti passi indietro, tutti quelli possibili e necessari in favore della legge 162, perché - pur essendo in corso la presentazione delle varie domande - s’intervenga in finanziaria con opportuni stanziamenti, tagliando d’altro canto gli sprechi, intervenendo sugli evasori, punendo quella marginale minoranza non in regola, nonché rivedendo più attentamente i criteri di valutazione delle schede, in particolare di quella Salute sullo stato di gravità delle singole disabilità, meglio se compilata da medici specialisti, coinvolgendo sempre e comunque il paziente che sottoscriverà a sua volta quanto direttamente lo riguarda.
Segue allegato, completo di firme da parte delle associazioni e di singoli cittadini sottoscriventi il presente comunicato.
Nuoro, 17.11.2010
1.ANMIC Ass. naz. Mutilati e invalidi civili
2.ANMIL Ass. naz. Mutilati e invalidi del lavoro
3.CITTADINANZATTIVA Tribunale per i diritti del malato
4.AISM Associazione Italiana sclerosi multipla
5.AIPD Associazione Italiana persone down
6. POLISPORTIVA DISABILI HASTERIX
7.UNITALSI Unione Naz. Italiana Trasporto Ammalati Lourdes e santuari internazionali
8.AIL Associazione italiana contro le leucemie
9.AMO Associazione malato oncologico
10. ENS Ente nazionale sordomuti
11. UNICEF