Associazione ciechi ipovedenti retinopatici sardi
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22 novembre 2010
Nato sotto le migliori intenzioni il Servizio Civile volontario Nazionale ha progressivamente attratto la disponibilità dei giovani italiani. Esperienze sociali, iniziative di gruppo ad attività culturali, iniziative solidali ed umane che rinvigoriscono l’esperienza di vita e che danno notevoli motivazioni e valori destinati a caratterizzare le scelte e i comportamenti sociali dei giovani partecipanti.
Capita però, come nel caso dell’associazione RP-Sardegna, che, essendo stato selezionato un giovane con disabilità, per lo svolgimento di attività progettuali a carattere culturale, non possa concludere tutta l’esperienza per motivi di tetto reddituale.
Infatti il nostro giovane volontario percepisce un assegno di euro 433,80 al mese che, nell’arco di 12 mesi, ammonterà a euro 5.205,60 che risulta al di sopra di 4.408,95 euro, soglia massima consentita per godere dell’assegno mensile e riconosciuto alle persone con invalidità grave superiore al 67%.
Il nostro giovane volontario, prima incredulo e poi deluso e contrariato, ha rinunciato costretto dalla preoccupazione di perdere l’assegno mensile di 256, 67 euro al mese e tuttavia non ha voluto rinunciare a frequentare e svolgere le attività di progetto. Aveva imparato tanto sull’uso del computer e sulle tecniche di produzione del libro accessibile. Aveva conosciuto altri giovani come lui che avevano imparato a volergli bene. Si. Perché, partendo dalla sua disabilità, Nicola era inizialmente timido, inesperto e senza conoscenze informatiche. Un
grande fanciullone che, grazie ad un carattere dolce e buono, si trovava bene con le sue compagne di servizio civile.
Ha dovuto interrompere prima per pochi spiccioli ma non si è arreso ed ha voluto continuare ad operare con una semplicità e impegno davvero ammirevoli.
Ora, per costruirsi un futuro lavorativo, chiede di poter fare con noi un tirocinio che siamo felici di attivare. Ci chiediamo come faceva Nicola in quelle ore di verifica: è possibile elevare il tetto di reddito di almeno 400 euro per consentire anche ai giovani disabili, percettori di assegno mensile, di partecipare ai progetti di servizio civile? Non è anche questa opportunità una scelta libera ed un’esperienza di vita inclusiva? Gli oneri finanziari a danno dello stato sarebbero quasi inesistenti.
Una simile decisione dei governanti, appare a noi, una grandissima agevolazione perché altri giovani disabili, possano così come il nostro giovane, condurre una grande esperienza di amicizia e di relazione sociale di notevole valore umano.
Il servizio civile volontario serve anche a questo.
Tratto da L'AURORA, dicembre 2010
di Francesco Cresci