Associazione ciechi ipovedenti retinopatici sardi
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15 giugno 2012
DOCUMENTO FINALE
La Federazione Italiana Superamento Handicap (FISH-Sardegna), la Federazione delle Associazioni Nazionali Disabili (FAND-Sardegna), dopo aver discusso i provvedimenti del governo nazionale in materia di manovra economica e finanziaria e le ultime iniziative governative per la riforma del welfare, esprimono forte contrarietà per le ricadute negative sui servizi comunali e sulle iniziative programmatorie regionali della Sardegna e, in particolare, respingono ogni tentativo di modificare i criteri per la concessione delle indennità di accompagnamento riconosciute ai cittadini con disabilità.
I provvedimenti restrittivi, adottati con i decreti di agosto e dicembre 2011, già incidono pesantemente su tutte le fasce della popolazione ma soprattutto su quelle più deboli come anziani, disabili e non autosufficienti.
Le federazioni sarde delle persone con disabilità, pertanto, indicono la mobilitazione e si adoperano per sollecitare le istituzioni, i parlamentari sardi e le forze politiche presenti in Consiglio regionale, la cittadinanza, le organizzazioni delle autonomie locali e le associazioni che intendono opporsi alle scelte punitive e ideologiche che colpiscono i cittadini più deboli che hanno sempre adempiuto agli obblighi fiscali e che ora si vedono tartassati e additati come responsabili della crisi economico-finanziaria.
Accanto alle iniziative contro le campagne denigratorie, strumentali e stigmatizzanti per i cittadini con disabilità, le due federazioni sarde manifestano la loro ferma protesta contro provvedimenti iniqui e vessatori.
In particolare le due federazioni:
• Riaffermano il principio che le prestazioni integrate e individualizzate siano erogate a titolo gratuito. A questo fine auspicano la definizione dei livelli essenziali di assistenza (LEA).
• Auspicano inoltre che l’applicazione del nuovo ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente) alle agevolazioni tariffarie garantisca un’attenzione prioritaria ai consumi energetici (gas ed energia elettrica) dei singoli cittadini non autosufficienti o con disabilità e delle loro famiglie.
• Respingono le ipotesi che i tagli si concentrino sulle agevolazioni per le famiglie e sulla disabilità e abbiano come principio ispiratore la “non sovrapposizione fra agevolazioni fiscali e prestazioni assistenziali”.
• Ripropongono il mantenimento dell’impostazione vigente in materia di assegno sociale e pertanto sostengono che l’eventuale applicazione dell’ISEE sia riferito all’interessato e all’eventuale coniuge, non all’intero nucleo familiare. Inoltre si ritiene, come nelle disposizioni vigenti, che non debbano essere conteggiati nella situazione reddituale le indennità di accompagnamento di ogni tipo, gli assegni per l'assistenza personale continuativa erogati dall'INAIL nei casi di invalidità permanente assoluta, gli assegni per l'assistenza personale e continuativa pagati dall’INPS ai pensionati per inabilità, nonché l'indennità di comunicazione per i disabili uditivi.
• Considerano positiva, per le provvidenze assistenziali per gli invalidi civili, i disabili visivi e i disabili uditivi, attualmente legate al non superamento del livello predefinito di reddito (IRPEF), l’applicazione alternativa dell’ISEE familiare, ma solo su richiesta dell’interessato quando questa comporti un trattamento di maggior favore.
• Rigettano, per le indennità di accompagnamento a invalidi civili e disabili visivi e all’indennità di comunicazione concessa ai disabili uditivi, ogni tipo di correlazione con il reddito. Le indennità devono continuare ad essere erogate al solo titolo della minorazione e a prescindere dalle sostanze patrimoniali (limiti reddituali).
Le indennità rappresentano oggi l’unico supporto certo a disposizione delle persone con una grave menomazione, condizione che comporta maggiori spese e alto rischio di esclusione sociale. La funzione indennitaria di queste provvidenze è consolidata e più volte ribadita dalla giurisprudenza.
L’introduzione di limiti reddituali personali o, peggio ancora, familiari, per la concessione dell’indennità di accompagnamento o di comunicazione, comporterebbe effetti economici devastanti sulle famiglie dei disabili e sulle stesse persone con disabilità cui venisse revocata o non concessa l’indennità di accompagnamento.
Appare alquanto inappropriato e punitivo iniziare una profonda revisione delle politiche per la disabilità e delle politiche per la non autosufficienza, iniziando dalle uniche, ancorché limitate, provvidenze economiche.
Simili provvedimenti, se approvati, avranno la sola conseguenza di pregiudicare e arrestare le politiche di inclusione, di inserimento sociale e lavorativo, spingendo verso l’emarginazione e la marginalizzazione delle persone con disabilità.
Per queste ragioni e per queste finalità la FISH-Sardegna, la FAND-Sardegna chiamano alla mobilitazione tutte le organizzazioni sarde e, a questo fine, intendono promuovere nei territori della Sardegna incontri per il rilancio della programmazione dei servizi integrati, per la costituzione degli organismi di partecipazione e, in particolare, per la costituzione della Consulta Regionale sulle Disabilità.
Cagliari, 14 giugno 2012
Le associazioni aderenti a Fish-Sardegna e Fand-Sardegna