Associazione ciechi ipovedenti retinopatici sardi
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11 maggio 2011
Giovedì 12 maggio, presso la sala consiliare della provincia di Oristano in Via Enrico Carboni, dalle ore 9:00 alle ore 13:00, si terrà un incontro organizzato dall'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, per avviare un confronto e una discussione con le associazioni della Federazione Italiana Superamento Handicap FISH-Sardegna ONLUS.
In proposito riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di una persona con disabilità di Oristano.
Caro Sindaco,
mi rivolgo a Te perché mi conosci. Sì, ho disturbato molte volte i Tuoi uffici, i Tuoi servizi, perché sai della mia condizione personale. Mi rivolgo a Te perché non saprei come rivolgermi alla Regione Sardegna. Nessuno negli uffici di Cagliari mi conosce; neppure dopo le schede che mi hanno fatto compilare per avere un po’ di aiuto quotidiano. Non mi conoscono perché dopo che le ho rilette, faticavo anch’io a riconoscermi in quelle risposte. Tu, invece, sindaco mi conosci come conosci tutti gli altri Tuoi concittadini e so che quando mi incontri, vorresti fare di più! Ma so anche che non puoi fare di più, perché non hai i soldi, e allora devi dire alla Regione: “Datemi i soldi e faremo vedere come sa agire il mio Comune”.
Insieme faremo un bel progetto per il mio vivere quotidiano, utilizzeremo i necessari servizi comunali e coinvolgeremo tutti gli operatori più bravi che lavorano nel Comune o nella azienda sanitaria. Ci organizzeremo anche con gli altri amici disabili e insieme faremo molte cose. Faremo amicizia, organizzeremo il tempo libero, staremo fuori casa e, proprio perché insieme, risparmieremo tanti soldi. Individueremo le prestazioni per migliorare le mie abilità e così potrò essere un po’ più autonomo. Quanto sarebbero contenti i miei familiari! Ma soprattutto sarei contento io, perché tanti miei amici che vivono la mia esperienza sarebbero trattati in modo uguale a me.
Spesso non sto bene di salute e perdo il buonumore e divento triste perché vengo a sapere di ingiustizie e di trattamenti diversi riservati ai miei amici disabili o per l’età o per la malattia. Tu, sindaco, queste cose non le farai perché ci capisci, ci conosci e vuoi decidere con noi.
Capisci che le risposte anonime, quasi tutte uguali, non possono produrre risposte giuste. Siamo noi che, mediante il Tuo aiuto, possiamo individuare le risposte che ci servono. Abbiamo bisogno di alleviare le nostre sofferenze, di affinare le nostre abilità, abbiamo bisogno di risposte diverse, qualificate e appropriate per le nostre esigenze.
Caro Sindaco, questa lettera non è una lamentela. È una proposta per dirti che vogliamo partecipare alla costruzione dei nostri diritti. Vai alla Regione e fai capire loro che chiedi gli strumenti per creare serenità fra i Tuoi concittadini e per eliminare le disparità tra persone segnate dallo stesso svantaggio. Dì loro che vuoi operare come un buon padre di famiglia, perché anche i disabili hanno diritto alla serenità, e perché le persone che ogni giorno faticano per avere una vita dignitosa devono essere serene per trasmettere serenità agli altri.
Con tanto affetto e una grande voglia di vita degna.
Cagliari, 27 aprile 2011