Associazione ciechi ipovedenti retinopatici sardi
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29 agosto 2012
Con il D.P.R. 30/07/2012, l'Italia dà finalmente il via libera all'adozione del contrassegno europeo, che consentirà alle persone con disabilità di circolare liberamente sul territorio dell'UE. Sarà quindi compito dei Comuni, entro tre anni, intervenire sia per il rilascio del nuovo contrassegno, che sarà contraddistinto dal colore blu con il logo dell'UE, sia per l'adeguamento della nuova segnaletica verticale ed orizzontale degli stalli dedicati (parcheggi riservati), secondo quanto disposto dal nuovo D.P.R.
L'entrata in vigore di questa importante normativa, mette finalmente il nostro paese nelle condizioni ideali di rispondere concretamente alle innumerevoli segnalazioni di moltissimi cittadini con disabilità in possesso del cosiddetto "tagliando arancione", rilasciato dal comune di residenza, i quali, una volta entrati in una città europea, si sono visti, il più delle volte, comminate sanzioni amministrative (multe) dalla polizia locale che (impropriamente) non riconosceva la validità del contrassegno italiano sul loro territorio.
Ricordiamo che l'UE, proprio con la raccomandazione 98/376/CE, era già intervenuta per ovviare anche a tali spiacevoli inconvenienti, imponendo agli stati membri di uniformare la propria normativa secondo quanto indicato nella raccomandazione. L'ANGLAT in tal senso si è immediatamente attivata, non soltanto sollecitando incessantemente tutti i vari ministri, governi e commissioni parlamentari che si sono avvicendati, ma con una proposta di legge recepiva la disposizione Europea.
Tuttavia l'Italia, attraverso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti competente in materia, non è potuta intervenire in tempi brevi (nonostante la sensibilità da sempre mostrata rispetto al diritto alla mobilità delle persone disabili) a causa dell'art.74 del DLGS 196/2003 (Testo unico sulla privacy) e della rigidità dello stesso Garante della Privacy, che non consentiva l'uso di simboli o parole che potessero identificare la persona con disabilità (come ad esempio il simbolo dell'omino in carrozzina). Tale ostacolo è stato finalmente superato dal legislatore (anche grazie alle molteplici nostre istanze) con l'art.58 della legge 120/2010 "disposizioni in materia di sicurezza stradale" che è intervenuto modificando il suddetto art.74.
A fine 2011, la svolta: il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ci convoca per presentare la bozza dell'attuale DPR sulla quale, seduta stante, abbiamo fatto alcune osservazioni (immediatamente accolte ed oggi presenti nel testo definitivo), esprimendo altresì la nostra piena soddisfazione per i contenuti riportati nella norma, attesa da oltre un decennio da tantissime persone con disabilità che viaggiano soprattutto in Europa con il proprio mezzo (per lavoro, cura, studi, piacere).
Il testo, oltre a introdurre nell'ordinamento interno il contrassegno invalidi comunitario, che dovrà essere esposto nella parte anteriore del veicolo, prevede altre importanti novità per i veicoli al servizio di persone invalide, tra le quali, le modifiche dell'art. 381 che prevedono anche che il comune possa stabilire la gratuità della sosta per i disabili nei parcheggi a pagamento, nel caso in cui gli appositi spazi riservati siano già occupati o indisponibili.
Dopo tale premessa, riteniamo importante informare tutti gli interessati all'argomento (disabili, familiari, associazioni, Agenti della Polizia Locale, enti ed istituzioni) che se da un lato tale norma, nel suo complesso ben articolata, riporta esattamente quanto indicato nella raccomandazione dell'UE 1998, (dimensione, colore, contenuti, adeguamento della segnaletica, ecc.), dall'altro non elimina in alcun modo (perché non di sua competenza) alcune problematiche vissute da sempre dai cittadini con disabilità che utilizzano il contrassegno, come ad esempio:
accesso alle zone ZTL con modalità differenti da comune a comune (soprattutto dove il controllo degli accessi viene effettuato tramite telecamere o sistemi elettronici),
controllo costante sul corretto uso del posteggio invalidi, cioè verifica sull'occupazione dei posti riservati da auto senza contrassegno, sia nei parcheggi pubblici sia in quelli privati (come ad esempio i centri commerciali).
Su questi punti l'Anglat sta da tempo lavorando e continua instancabilmente a lavorare, per poter trovare, di concerto con le istituzioni competenti in maniera diretta o indiretta, affinché intervengano trasversalmente, con soluzioni idonee che possano essere adottate indistintamente da ogni comune d'Italia (precisiamo che collaboriamo attivamente su questo fronte con l'ANCI - Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, la quale, nel condividere le nostre indicazioni, ha già diramato diverse circolari significative ai Sindaci delle principali città italiane).
Roberto Romeo
Presidente Nazionale ANGLAT
16/08/2012